Da sempre e ovunque l’assenza di comunicazione genera incomprensione, intolleranza, discriminazione, nazionalismo, odio, guerra, solitudine. Un’aberrazione inaccettabile che può essere combattuta solo attraverso l’educazione dei giovani ad opera della famiglia prima e della scuola poi.

poveri ma(il) belli vuole essere un atto di ribellione alla dilagante piaga della non-comunicazione; uno stimolo al dialogo, al contatto, allo scambio, al fluire delle idee, al confronto, alla multi-culturalità; un invito alle altre scuole, a coloro che nel mondo dell’arte operano da professionisti o per passione e a chiunque abbia voglia di mettersi in gioco, ironicamente e/o artisticamente (continua qui)


Visione d'insieme di tutte le opere cliccando sul seguente link: http://picasaweb.google.com/liceoartisticoquart/PoveriMaIlBelli#

Poveri ma(il) belli

Da sempre e ovunque l’assenza di comunicazione genera incomprensione, intolleranza, discriminazione, nazionalismo, odio, guerra, solitudine. Un’aberrazione inaccettabile che può essere combattuta solo attraverso l’educazione dei giovani ad opera della famiglia prima e della scuola poi.
POVERI MA(IL) BELLI vuole essere un atto di ribellione alla dilagante piaga della non-comunicazione; uno stimolo al dialogo, al contatto, allo scambio, al fluire delle idee, al confronto, alla multi-culturalità; un invito alle altre scuole, a coloro che nel mondo dell’arte operano da professionisti o per passione e a chiunque abbia voglia di mettersi in gioco, ironicamente e/o artisticamente.
Un esperimento di comunicazione, dunque, costruito ovviamente intorno a un codice di linguaggio e ad un mezzo espressivo consoni alla natura del Liceo Artistico. La mail art è stata fin da subito una scelta condivisa, un’arte dinamica, che veicola i suoi contenuti attraverso il viaggio, che ha una destinazione e che tuttavia conserva traccia di ogni suo passaggio intermedio. Un’arte diffusa, accessibile a tutti, che non pretende eccezionali capacità tecniche ma reclama una brillante creatività, che non offre tanto opere e prodotti quanto – piuttosto – processi mentali e stimoli creativi.
Di recente la stampa locale ha lamentato una presunta tendenza isolana – negli eventi espositivi - a confondere tra loro i concetti di “artisticità” e di “creatività”, e a considerare automaticamente e troppo semplicisticamente “artistico” qualunque atto e/o prodotto creativo e/o artigianale.
Noi concordiamo: l’arte non è solo creatività e la creatività non è necessariamente arte. Tuttavia, riteniamo che la creatività sia una componente imprescindibile non solo dell’arte contemporanea ma anche dell’arte che nel passato era strettamente legata alla committenza. Ci viene in mente ad esempio Donatello, che ha rivoluzionato l’arte del Quattrocento trattando i temi Sacri con quella soggettività (e cos’altro è la creatività?) che rendeva uniche e irripetibili le sue opere e che, come anche in Michelangelo, coincideva con la libertà dell’artista di essere contemporaneamente classico e anticlassico.
Oggi, quando tutto sembra essere già stato fatto e qualunque cosa ha il sapore della citazione, ci piace pensare a POVERI MA(IL) BELLI come ad un originale proposta comunicativa, al tentativo del nostro microcosmo scolastico di aprirsi al confronto con l’esterno attraverso la stimolazione negli alunni / giovani / futuri adulti di una creatività consapevole e funzionale.
Le numerose adesioni, pervenute non solo da parte di scuole isolane e continentali ma anche e soprattutto da parte di artisti di tutto il mondo – professionisti e non -, decretano il successo dell’iniziativa e rivelano quanto il bisogno di comunicare sia avvertito dalla comunità artistica internazionale.
Per dirla con Amleto, ci son più cose tra terra e cielo di quante gli insegnanti (e i critici) possano capirne.

Maria Cristina Sotgia
27/02/2010

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